Da quando ho imparato
ad acquistare con Amazon nella modalità
“Acquista ora” mi si è aperto un mondo.
Prima per comprare un
libro dovevo andare nella mia libreria preferita, parcheggiare, fare la fila
per chiedere i libri che cercavo, spesso e volentieri prenotarli perché mancavano,
e poi tornare in libreria ad acquistarli.
Ora seduta comodamente
sul mio divano se vedo la recensione di un libro che mi piace, dopo un minuto
lo acquisto, e dopo un giorno mi arriva a casa.
Questo modo di
acquistare, così come un utilizzo più disinvolto della carta di credito che ho
imparato ad avere dopo un viaggio a New York, mi fanno riflettere su quanto sia più difficile monitorare le
uscite da quando è diventato più facile spendere.
Io già tengo sotto controllo
2 conti familiari, più quello di mia mamma, più quello di mia zia della quale
sono amministratrice di sostegno, e ora ai 4 conti se ne sono aggiunti 3 per le
carte di credito (di cui una prepagata) per un totale complessivo di 7 saldi da
tenere monitorati attraverso 4 siti diversi. Manco fossi un’azienda!
(Dimenticavo… c’è
anche quello di Ing Direct….).
Visto che non ho una
vera e propria necessità di usare la carta di credito, tranne casi particolari
o per gli acquisti su internet, personalmente
preferisco pagare attraverso il POS, così l’addebito in conto è immediato e
il saldo è sempre aggiornato.
Peccato che da poco
più di un anno molti esercizi hanno cambiato gli apparecchi POS e quelli di
ultima generazione, che operano prevalentemente tramite contactless, sono
predisposti in modo da leggere le tessere principalmente come carte di credito,
e ogni volta devo specificare che voglio pagare con il POS e poi spiegare che la
tessera va tolta e inserita di nuovo perché altrimenti parte in automatico la lettura come carta di credito.
“Ma signora, non è
carta perché ha chiesto il PIN!” “Guardi che la mia carta di credito funziona
sempre con il PIN, infatti mi è appena arrivato l’SMS sul telefono di utilizzo
carta. Pazienza (sconsolata), va bene lo stesso. Grazie e arrivederci.”
Per non parlare di
tutti i codici che ho dovuto imparare a
memoria o memorizzare sotto mentite spoglie in rubrica, per poi accorgermi
da una foto di WhatsApp che esiste una persona reale che all’interno del suo
numero di telefono ha il PIN di due mie carte di credito.
Insomma, da qualche
anno a questa parte è diventato molto più facile comprare ma molto più
difficile controllare quello che si sta spendendo. E se non si ha ben chiaro in
testa quello che si sta acquistando nel corso del mese (facendosi aiutare
eventualmente da prospetti in excel), è
molto facile farsi prendere la mano e rendersene conto quando arriva
l’estratto conto a buoi scappati.
Va a finire che se
invento un app che riesce a gestire in maniera rapida e sicura tutti questi
incroci di saldi su conti diversi e su siti diversi per aiutare chi è nella mia
stessa situazione, finisce che ci faccio pure i soldi L
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